Trasformazione bonus 80 euro – L’annuncio da parte del Governo della volontà di trasformare il c.d. “bonus 80 euro” in un aumento della detrazione per redditi di lavoro dipendente costituisce sul piano tecnico una scelta condivisibile che consentirà di fare chiarezza sul livello di pressione fiscale effettivamente esercitato sui redditi di lavoro dipendente di fascia medio-bassa e, a livello macro, sul livello di pressione fiscale effettivamente esercitato dall’Erario, senza più bisogno di esporre il dato, anche nei documenti di finanza pubblica, nella sua misura “al lordo” e “al netto” degli oltre 9,5 miliardi di entrate tributarie cui lo Stato rinuncia a fronte del bonus utilizzabile in compensazione.

È una scelta che probabilmente sarebbe stato opportuno fare già in occasione della legge di bilancio per il 2015, quando il bonus, inizialmente introdotto come una tantum sul 2014, venne stabilizzato a tempo indeterminato, divenendo così a tutti gli effetti una voce strutturale del bilancio dello Stato.

Nel compiere tale scelta, tuttavia, è necessario tenere presente che, se l’obiettivo non è operare una redistribuzione che magari dà qualcosa in più ad alcuni contribuenti, ma toglie ad altri, bensì una mera trasformazione dello strumento nell’invarianza del “maggior netto in busta paga” che esso assicura a ciascun singolo beneficiario, deve essere attentamente valutata la questione dei c.d. “incapienti”.

Senza accorgimenti, infatti, con la trasformazione del “bonus 80 euro” in maggiore detrazione per lavoro dipendente, i single con reddito complessivo inferiore a 11.635 euro (ma superiore a 8.145 euro, posto che al di sotto di tale soglia il bonus non spetta in ogni caso) ci rimetterebbero; e la soglia di “incapienza” sale a 12.362 euro se il single beneficia di detrazioni per oneri nella misura di 200 euro e a 13.816 euro se beneficia anche di detrazioni per ristrutturazioni edilizie per ulteriori 400 euro (gli importi delle detrazioni sono considerati nella misura media, per le corrispondenti fasce di reddito, risultante dai dati delle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2018 per l’anno 2017).

La soglie salgono in modo significativo con familiari a carico

In presenza di familiari a carico, le soglie di “incapienza” salgono in modo significativo, attestandosi ben oltre i 15.000 euro e superando anche i 20.000 euro in presenza di nuclei familiari più strutturati, con il coniuge e due figli a carico del contribuente.

Rinviando per il dettaglio delle diverse “soglie di incapienza” alla tabella in calce all’articolo, è appena il caso di sottolineare che, sempre sulla base dei dati delle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2018 per l’anno 2017, sugli 11.714.755 contribuenti che hanno beneficiato del “bonus 80 euro”, sono poco meno di tre milioni quelli che rientrano nella “zona a rischio”.

Ovviamente le possibilità di adottare opportuni accorgimenti tecnici in sede di “trasformazione” del bonus in maggiore detrazione vi sono, anche eventualmente nel vincolo dell’invarianza di gettito.
L’importante è avere ben chiare queste soglie e altrettanto chiari gli obiettivi che ci si prefigge di raggiungere con la trasformazione.

TRASFORMAZIONE BONUS 80 EURO IN MAGGIORE DETRAZIONE DI LAVORO DIPENDENTE
TIPOLOGIA DI LAVORATORE DIPENDENTE SOGLIA DI REDDITO COMPLESSIVO SOTTO LA QUALE SCATTA L’“INCAPIENZA”
DEL CONTRIBUENTE
SOGLIA BASE CON DETRAZIONI PER ONERI ANCHE CON BONUS RISTRUTTURAZIONI
(200 euro) (200 + 400 = 600 euro)
Single 11.635 euro 12.362 euro 13.816 euro
Con coniuge a carico 14.138 euro 14.868 euro 16.152 euro
Con un figlio over tre anni 14.560 euro 15.230 euro 16.460 euro
Con un figlio under tre anni 15.310 euro 15.920 euro 17.140 euro
Con coniuge e un figlio over tre anni 16.737 euro 17.350 euro 18.582 euro
Con due figli over tre anni 17.152 euro 17.753 euro 18.957 euro
Con coniuge e un figlio under tre anni 17.415 euro 18.025 euro 19.243 euro
Con due figli under tre anni 18.502 euro 19.095 euro 20.282 euro
Con coniuge e due figli over tre anni 19.228 euro 19.830 euro 21.032 euro
Con coniuge e due figli uno under e uno over tre anni 19.894 euro 20.490 euro 21.685 euro
Con coniuge e due figli under tre anni 20.550 euro 21.143 euro 22.328 euro
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