Non sempre si possiedono le informazioni necessarie per cominciare a gestire tutte le documentazioni più importanti che determinano ufficialmente l’inizio dei preparativi alle nozze. A volte perchè si ha poco tempo, soprattutto quando avete cominciato a muovere i primi passi per l’organizzazione ufficiale del matrimonio: non è facile riuscire a rispettare gli orari di ufficio coordinandoli sempre alla perfezione con quelli che vi esigono nel posto dove avete ordinato le partecipazioni matrimonio. In altri casi ancora può succedere perchè non si va direttamente alla fonte per via di qualche timore o perché vi hanno appena spostato l’appuntamento dal fiorista per il preventivo del vostro bouquet da sposa.

In effetti il congedo matrimoniale nell’ambito del lavoro viene trattato molto spesso in maniera delicata per via dell’assenza che vi spetta perchè possiate godere delle vostre ferie matrimoniali. Ma quali sono i dubbi più consueti dei futuri sposi? Abbiamo raccolto le 10 domande “gettonate”  per chiarire ogni dubbio riguardante questo tema così controverso.

1. Quante settimane mi spettano di congedo?

Generalmente nei contratti contratti collettivi di lavoro si prevedono 15 giorni di calendario, salvo rare eccezioni di miglior favore e non esiste alcun limite d’età per tale diritto.

2. Il numero dei giorni è uguale per tutte le professioni?

Si, non esiste una differenza di giorni in base al livello professionale.

 

3. Devono essere goduti di seguito o posso decidere come gestirli?

Per tutti i casi dove parte dell’assegno di congedo matrimoniale è a carico dell’INPS (es. operai industria) le regole di fruizione sono più stringenti. Per i casi in cui il congedo è a totale carico dell’Azienda (es. impiegati industria) ci si può mettere d’accordo e fruire il congedo in modo anche frazionato o in periodo successivo se il datore di lavoro è d’accordo.

4. Quanto tempo prima devo comunicarlo al mio datore di lavoro e quali adempimenti gli spettano?

Dovrete comunicarlo al vostro datore di lavoro almeno 6 giorni prima ma è preferibile nel momento in cui si effettuano le pubblicazioni. Dall’altra parte invece, ciascun datore si impegna a corrispondere il trattamento per congedo matrimoniale anche per la parte conto INPS ad entrambi i coniugi quando l’uno e l’altro ne abbiano diritto.

5. Che documentazione devo presentare?

La celebrazione del matrimonio deve essere documentata dal lavoratore presentando il certificato di matrimonio entro i 60 giorni successivi.

 

6. Posso unire i miei giorni di ferie alle settimane di congedo?

Sì ma è opportuno accordarsi con l’azienda. Qualora il congedo coincida con le ferie, non incide su di esse, che possono essere fruite in un momento successivo. E’ il caso comunque di agganciare il congedo all’inizio o alla fine del periodo feriale.

7. Sono retribuite?

Per gli impiegati la retribuzione per i 15 giorni di assenza è posta a carico del datore di lavoro che provvede direttamente all’erogazione (R.D.L. 1334/1937). In caso di assenze invece riguardanti la malattia, maternità, cassa integrazione, ecc., non è possibile duplicare i compensi e spetta al lavoratore la retribuzione relativa al solo congedo, a meno che non decida di fruire dello stesso in un periodo successivo.

Per gli operai invece, durante il congedo matrimoniale, pari a 15 giorni di calendario, viene corrisposta l’intera retribuzione da parte del datore di lavoro, di cui 8 giorni a carico dell’INPS. L’integrazione a carico dell’Istituto previdenziale spetta alla generalità degli operai, ad eccezione di coloro che appartengono ai settori del COMMERCIO e delle PROFESSIONI.

 

8. Da quando si iniziano a calcolare i giorni per il congedo?

Il congedo matrimoniale dev’essere richiesto sempre in occasione del matrimonio, pertanto, se la data delle nozze è infrasettimanale si calcola dal giorno stesso delle nozze, mentre se si celebra il sabato o domenica, i giorni di congedo partiranno dal lunedì successivo.

9. È vero che il congedo matrimoniale per essere valido dev’essere usato entro 30 giorni dal matrimonio?

Quando parte dell’assegno è corrisposto dall’INPS, e qualora per necessità inerenti alla produzione non sia possibile in tutto o in parte il godimento del congedo all’epoca del matrimonio, il periodo dovrà essere concesso o completato dal dipendente comunque non oltre i 30 giorni successivi al matrimonio. Quando il trattamento è totalmente a carico dell’Azienda, questa regola può essere superata mettendosi d’accordo con il proprio datore di lavoro.

10. Posso richiedere il congedo matrimoniale se ho un contratto a tempo determinato?

Assolutamente sì.

Come ultimo consiglio vi suggeriamo di pianificare precedentemente con la vostra dolce metà le possibili ferie di entrambi e una volta che avrete le idee chiare, comunicarlo al vostro datore di lavoro.

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Licenziamento durante il periodo protetto PDF – 26.11.2018