Opzione donna 2022 – Uno dei pacchetti di misure di maggior interesse presenti nel Ddl. di bilancio 2022, approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 ottobre, è rappresentato da una serie di disposizione di carattere previdenziale, caratterizzate dalla previsione di un possibile accesso anticipato ai trattamenti pensionistici.

Il primo intervento di rilievo è costituito dalla revisione dell’anticipo pensionistico di cui all’art. 14 del DL 4/2019, meglio noto come “Quota 100”, in quanto ottenibile con hanno almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi.
Ora, secondo quanto indicato nella bozza della legge di bilancio, l’anticipo pensionistico in questione – in origine previsto in via sperimentale per il triennio 2019/2021 – sarà accessibile anche per il 2022, seppur meno agevolmente, poiché per i soggetti interessati il requisito anagrafico viene incrementato a 64 anni di età, mentre rimane invariato il requisito dei 38 anni di anzianità contributiva.
In pratica, se tale disposizione venisse confermata anche nel corso dell’iter parlamentare in corso, si passerebbe da “Quota 100” a “Quota 102”.

La misura pensionistica resterà comunque di carattere temporaneo, in quanto valida solo per il 2022.
In ogni caso, la medesima disposizione stabilisce che il diritto conseguito entro il 31 dicembre 2022 potrà essere esercitato anche successivamente.

Per il resto, il Ddl. di bilancio 2022 lascerebbe sostanzialmente invariati gli altri aspetti dell’anticipo pensionistico disciplinato dal DL 4/2019, compreso quello molto importante della sua incumulabilità, a far data dal primo giorno di decorrenza della pensione e fino alla maturazione dei requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia, con i redditi da lavoro dipendente o autonomo, a eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale, nel limite di 5.000 euro lordi annui.

Sempre in materia di anticipo pensionistico, il Ddl. di bilancio 2022 dispone poi la proroga di due significativi istituti, ossia l’opzione donna e l’APE sociale.

Assunzioni donne svantaggiate 2021 2022 al via

Per quanto concerne l’anticipo opzione donna, si prevede anche per il prossimo anno la possibilità di accesso a tale agevolazione pensionistica, seppure con un innalzamento dei requisiti anagrafici richiesti, in quanto verrebbe riconosciuta nei confronti delle lavoratrici che entro il 31 dicembre 2021 hanno maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e un’età pari o superiore a 60 anni (anziché 58 anni) per le lavoratrici dipendenti e a 61 anni (anziché 59 anni) per le lavoratrici autonome.

Viene anche in questo caso aggiornata la disposizione specificamente prevista per i lavoratori del comparto scuola e AFAM prevedendo, in sede di prima applicazione, la possibilità per il personale dipendente a tempo indeterminato di presentare entro il 28 febbraio 2022 la domanda di cessazione dal servizio con effetti dall’inizio rispettivamente dell’anno scolastico o accademico.

APE sociale anche per il 2022

Per quanto riguarda invece l’APE sociale, ossia l’anticipo pensionistico a carico dello Stato previsto in via sperimentale dall’art. 1 comma 179 della L. 232/2016, la bozza della legge di bilancio 2022 ne riconosce la fruibilità anche a favore dei lavoratori che matureranno i requisiti per il beneficio entro il 31 dicembre 2022, prorogando in tal modo il termine in origine previsto per il 31 dicembre 2021.

Sul punto, si ricorda che possono accedere all’APE sociale i lavoratori che si trovano in specifiche condizioni (in sintesi, stato di disoccupazione a seguito di licenziamento, riduzione della capacità lavorativa almeno del 74%, svolgimento di attività lavorative “gravose”, il cui novero viene peraltro modificato dalla bozza di legge di bilancio 2022, assistenza – da almeno 6 mesi – del coniuge o di un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità) e che, al momento della domanda, hanno già compiuto 63 anni e sono o sono stati iscritti all’assicurazione generale obbligatoria, alle forme sostitutive ed esclusive della stessa o alla Gestione separata dell’INPS.

Infine, sempre in materia di anticipo pensionistico, si segnala l’istituzione, nello stato di previsione del Ministero dello Sviluppo economico, di un fondo con una dotazione di 200 milioni di euro annui per il triennio 2022/2024 destinato a favorire l’uscita anticipata dal lavoro, su base convenzionale, dei lavoratori dipendenti di piccole e medie imprese in crisi, che abbiano raggiunto un’età anagrafica di almeno 62 anni.