Detrazione spese universitarie

Detrazione spese universitarie

 

DETRAZIONE SPESE UNIVERSITARIE – Come ogni anno di questi periodi, in prossimità della dichiarazione dei redditi, sono molte le domande del contribuente: quali sono le spese soggette a detrazione? Quanto posso scaricare? A quanto ammonta la franchigia al di sotto della quale non posso portare le spese in detrazione? A quanto, invece, la soglia massima di spesa?

Ci focalizziamo oggi su una tematica molto frequente: quella delle Spese Universitarie. Considerato, infatti, il numero di studenti immatricolati nelle Università italiane secondo il calcolo del MIUR (Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca) – siamo a oltre 270 mila tra corsi di Laurea Triennali e a Ciclo Unico (di durata quinquennale, ndr) –, questa tipologia di spesa risulta essere sempre più presente nelle famiglie italiane.

Andiamo ad analizzare i punti salienti.

Come precisato dalla norma, anche per queste spese la percentuale per la detrazione è fissata al 19%.

La detrazione può essere beneficiata:

  • Direttamente dallo studente, se egli stesso ha sostenuto la spesa;
  • dal genitore, se lo studente è fiscalmente a suo carico.

Per quanto riguarda il tetto massimo di spesa, c’è da fare una distinzione. Infatti, mentre per le Università statali non è previsto un limite massimo di spesa detraibile, questo è invece fissato per le Università non statali.

Anche per quest’anno, il MIUR ha infatti individuato, con apposito decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale, le soglie di spesa per l’Università non statale, relative alla frequenza di corsi di Laurea, Laurea Magistrale e Laurea Magistrale a Ciclo Unico.

Ne riportiamo in fondo alla pagina la tabella, che suddivide le soglie in base all’area disciplinare e geografica in cui ha la sede l’ateneo. Si ricorda che al limite prefissato è da aggiungere la Tassa Regionale per il diritto allo studio.

Ipotizziamo il caso di uno studente frequentante un’Università statale, che per l’anno 2017 ha sostenuto una spesa pari a € 2.000. In questo caso, a prescindere dall’area disciplinare di studio e dall’area geografica in cui è sito l’ateneo, si andrà ad operare sull’intera somma sostenuta, applicando la detrazione del 19%: dunque, € 380 sarà la somma detraibile.

Supponiamo, invece, l’esempio di uno studente iscritto alla facoltà di medicina di una Università non statale con sede nella regione Lazio, fiscalmente a carico dei genitori, i quali per l’anno accademico 2016/2017 hanno sostenuto una spesa totale pari a € 3.000 (pagata nel 2017). In questo caso, al fine di poter calcolare la riduzione, dobbiamo considerare i due fattori: area geografica e area disciplinare del corso di studio.
La tassa regionale ammonta a € 140. Quanto potranno recuperare da questa spesa?

Spesa sostenuta: € 3.000
Spesa massima detraibile (vedi tabella in basso): € 2.900 + € 140 di tassa regionale = € 3.040
Detrazione spettante: € 578 (3.040 – 19%).

Si ricorda infine di conservare la documentazione attestante le spese effettuate (ricevute, quietanze di pagamento), per eventuali controlli da parte del Fisco.

Detrazione spese universitarie

 

 

 

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