DETRAZIONE DELLE SPESE DI ISTRUZIONE
Alcune delle spese più frequenti che le famiglie, ogni anno, sono tenute a sostenere per i propri figli, sono certamente quelle relative all’istruzione. Contestualmente all’esborso di denaro, ci si chiede se queste somme possano essere in qualche modo recuperate… la risposta è affermativa! Andiamo allora ad illustrare requisiti e novità.
Quali spese – Ci riferiamo alle spese sostenute per la frequenza di scuole dell’infanzia, del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado del sistema nazionale di istruzione. Per intenderci: scuola materna, elementare, media e superiore.
In particolare, sono comprese le spese:
- di frequenza e di iscrizione;
- per la mensa (anche quando questo servizio è reso dal Comune o da altri soggetti diversi dalla scuola);
- per le gite scolastiche;
- per le attività di doposcuola e assistenza al pasto;
- per l’assicurazione della scuola;
- per attività finalizzate all’ampliamento dell’offerta formativa (corsi di teatro, di lingua, ecc.).
Non sono detraibili, invece, le spese sostenute per l’acquisto di testi scolastici, di materiale di cancelleria e di trasporto.
Quanto si può detrarre – La norma ha stabilito un limite massimo di spesa, per ogni figlio, al di sopra del quale non si può applicare la detrazione. In particolare:
- per l’anno 2017, il limite di spesa è di € 717;
- per l’anno 2018, il limite di spesa sarà € 786;
- dall’anno 2019, invece, aumenterà ad € 800.
Il limite è da considerare a prescindere dal livello di istruzione (asilo, elementari, medie o superiori) e dall’istituto frequentato (pubblico o privato che sia).
Non esiste un limite di spesa, invece, per le erogazioni liberali (donazioni) effettuate a favore di scuole di ogni ordine e grado (sia istituti scolastici che istituzioni di alta formazione ed università), a condizione che siano finalizzate:
- all’innovazione tecnologica;
- all’edilizia scolastica e universitaria; oppure
- all’ampliamento dell’offerta formativa.
Queste possono essere detratte, ma a condizione che il pagamento venga effettuato con versamento postale o bancario o con carte di debito, carte di credito, carte prepagate, assegni bancari e circolari.
La detrazione da applicare sulla spesa è pari al 19%.
Come di consueto, riportiamo un esempio che possa facilitare il calcolo della detrazione:
Per l’anno 2017, i genitori di un ragazzo che frequenta il primo anno di scuola superiore, hanno speso complessivamente una somma pari a € 600. Come calcolare la detrazione?
€ 600 x 19% = € 114 sarà l’importo detraibile dalla spesa.
Riportiamo un secondo esempio:
Il caso in cui i genitori di due figli, sempre per l’anno 2017, abbiano speso € 800 per le spese di istruzione di ognuno. In questo caso, avendo sforato il limite sopra citato, la detrazione non potrà essere applicata sull’intera somma spesa ma su € 717:
€ 717 x 19% = € 136 sarà l’importo massimo detraibile dalla spesa sostenuta per ogni figlio.
La documentazione da conservare – Ricordiamo che le ricevute ed i documenti che attestino le spese d’istruzione sostenute per ogni anno, al fine di eventuali controlli da parte del fisco, devono essere adeguatamente conservate.
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