Resto al Sud – domanda al via dal 15.01.2018

RESTO AL SUD: DOMANDA AL VIA DAL 15.01.2018

Ci siamo. Dal 15 gennaio 2018 sarà possibile presentare le domande a Invitalia per gli incentivi “Resto al Sud”, che sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate da giovani nelle regioni del Mezzogiorno. Potranno essere finanziate attività di produzione di beni e servizi. Sono invece escluse le attività commerciali e le libere professioni. La dotazione finanziaria complessiva è di 1.250 milioni di euro.

A comunicarlo è Invitalia in un Comunicato stampa apparso sul proprio sito, che dopo mesi di attesa definisce un’ulteriore tassello per dare piena operatività all’incentivo.

L’agevolazione – L’agevolazione, concessa ai sensi e nei limiti del regime “de minimis” di cui ai Regolamenti (UE) n. 1407/2013 e n. 717/2014, consiste in un finanziamento fino ad un massimo di 50.000 euro per ciascun richiedente. Qualora l’istanza sia presentata da più soggetti in forma societaria, il finanziamento sarà di 50.000 euro a socio fino a un massimo di 200.000 euro a società. Alle società cooperative è data la possibilità di cumulare i finanziamenti con le agevolazioni a valere sul fondo speciale per gli interventi a salvaguardia dei livelli di occupazione di cui all’articolo 17 della Legge n. 49/1985.

Il finanziamento è costituito da un 35% a fondo perduto e dal 65% erogato dalle banche a tasso zero. Si precisa che le banche aderenti saranno esclusivamente quelle che aderiranno alla convezione che dovrà essere stipulata tra Invitalia e ABI, e il prestito dovrà essere rimborsato in 8 anni (di cui primi 2 anni di pre-ammortamento).

La quota del prestito a tasso zero potrà beneficiare di una garanzia che verrà concessa a valere su una sezione specializzata del Fondo di garanzia PMI, la cui disciplina dovrà essere dettata da un Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, da emanare di concerto con il Ministro dello Sviluppo Economico.

Soggetti interessati – Le forme giuridiche ammesse all’incentivo sono le seguenti:

  • impresa individuale;
  • società, ivi incluse le società cooperative.

I soggetti beneficiari della misura devono:

  • mantenere la residenza nelle predette regioni per tutta la durata del finanziamento;
  • le imprese e le società interessate devono avere, per tutta la durata del finanziamento, sede legale e operativa in una delle predette regioni.

Sul punto, appare opportuno specificare che le società, ivi incluse le società cooperative, possono essere costituite anche da soci che non abbiano i requisiti anagrafici richiesti (da 18 a 35 anni) a condizione che:

  • la presenza di tali soggetti nella compagine societaria non sia superiore ad un terzo dei componenti;
  • non abbiano rapporti di parentela fino al quarto grado con alcuno degli altri soci.

Tuttavia, tali soci non possono in alcun modo accedere ai finanziamenti previsti. In altre parole, la circostanza secondo la quale in una società vi siano soci over 35, e che questi ultimi non superino un terzo dei componenti, non pregiudica la possibilità agli altri soci (tra i 18 e i 35 anni) di poter richiedere l’incentivo.

Inoltre la conversione prevede che non possano fruire dei benefici i soggetti che al momento dell’entrata in vigore del Decreto fossero già titolari di un’attività d’impresa e i titolari di un reddito di lavoro dipendente a tempo indeterminato.

In sede di conversione in legge alla Camera è stato allargato ai settori della pesca, dell’acquacoltura e dei servizi turistici il campo di applicazione che prima era riservato alla manifattura artigianato e industria e relativi servizi.

Sono escluse le attività libero professionali e del commercio ad eccezione della vendita dei beni prodotti nell’attività di impresa.

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