Regime forfetario nuove condizioni di accesso

Regime forfetario nuove condizioni di accesso

Con i limiti attuali sarà precluso l’accesso a molti professionisti e imprese al nuovo regime forfettario previsto dalla manovra 2019

Siamo oramai alla stretta finale, e entro poco tempo dovrebbe essere noto il testo che introduce la FLAT TAX, o meglio dispone un “allargamento” del regime forfetario per imprese individuali e professionisti.
Il quadro di riferimento non è però ancora ben definito e numerose sono le misure sotto la “lente di ingrandimento” che potranno essere modificate fino all’ultimo minuto. E’ necessario partire dalle certezze.Limite di ricavi o compensi – Non sussistono dubbi sulla circostanza che il limite di ricavi o di compensi per accedere al regime forfetario, previsto dalla legge n. 190/2014, non possa superare l’asticella di 65.000 euro. Il predetto regime prevede il divieto di esercizio della rivalsa di cui all’art. 18 del D.P.R. n. 633/1972. Se il limite (di ricavi o di compensi) fosse stato elevato, come pure era allo studio, a 100.000 euro, si sarebbe posto un problema della compatibilità della misura con le disposizioni comunitarie in materia di Iva. Non è escluso, però, che in futuro, si riesca a ottenere l’innalzamento del limite dopo il via libera della UE.
Non è ancora chiaro se anche per le imprese individuali il limite di ricavi sia unico per ogni attività (65.000 euro), come sembra, o sia diversificato. I dubbi sono dovuti alla circostanza che in base all’attuale disciplina il limite di ricavi relativo alle attività d’impresa è diversificato a seconda del settore economico.I coefficienti di redditività – Un altro punto non ancora chiaro riguarda i coefficienti di redditività. In base alla disciplina attuale le percentuali sono diversificate a seconda dell’attività. I professionisti, ad esempio, applicano il coefficiente del 78%. Conseguentemente se i compensi percepiti nell’anno ammontano a 10.000 euro, il relativo reddito da dichiarare è pari a 7.800 euro.
E’ allo studio la possibile diminuzione dei predetti coefficienti, e se la misura dovesse essere confermata i contribuenti otterranno un ulteriore vantaggio. Anche in questo caso il problema sarà rappresentato dalle risorse disponibili.

Le condizioni di “accesso” al regime forfetario – Per ciò che riguarda le condizioni di “accesso” al regime forfetario sono allo studio due soluzioni. La prima prevede semplicemente l’innalzamento dei limiti attualmente in vigore. Il costo relativo ai beni strumentali non deve (oggi) essere superiore a 20.000 euro. Inoltre i compensi corrisposti ai lavoratori dipendenti o ai collaboratori non devono superare i 5.000 euro.
E’ dunque intuibile che la possibilità di ottenere nell’anno proventi o compensi fino a 65.000 euro permanendo nel regime forfetario, potrebbe richiedere l’utilizzo di ulteriori beni strumentali o di avvalersi di altri collaboratori. Pertanto i “vecchi” limiti sono del tutto incompatibili con la volontà del legislatore di favorire l’ingresso nel predetto regime di tanti altri imprenditori o professionisti.

L’altra possibilità ancora allo studio riguarda la “cancellazione” totale dei predetti limiti. In buona sostanza la possibilità di beneficiare dell’applicazione del regime forfetario sarebbe vincolata esclusivamente all’osservanza dei limite di ricavi o di compensi nella nuova misura di 65.000 euro. Non dovrebbe invece essere previsto alcun limite con riferimento al costo dei dipendenti e collaboratori e per la spesa sostenuta nell’acquisto di beni strumentali. Anche in questo caso i dubbi sulla soluzione finale sono dovuti alle risorse effettivamente disponibili.

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