Reddito di cittadinanza confermato nella Manovra 2019

Reddito di cittadinanza confermato nella Manovra 2019

È stato approvato il 15 ottobre 2018 il testo della prima manovra fiscale Lega – M5S, tanto attesa e dibattuta: si delinea così il quadro delle misure che entreranno in vigore a partire dal 2019, seppure la stesura definitiva è ancora subordinata al vaglio del Parlamento della UE. Il Ministro del Lavoro e vicepremier Luigi Di Maio ha annunciato che il reddito di cittadinanza diventerà realtà nei primi tre mesi del nuovo anno: «Siamo pronti a far tornare il sorriso agli italiani anche quando si parla di centri per l’impiego» ha detto in conferenza stampa subito dopo la riunione del Consiglio dei ministri.

La concessione del beneficio determinerà l’erogazione di un assegno mensile, di importo pari a 780 euro, volto a garantire un adeguato sostegno economico alle famiglie con un reddito inferiore alla soglia di povertà, con un’attenzione in più volta a non penalizzare chi rifiuteràcome prima offerta di lavoro una occupazione al di fuori della propria città o regione.

Il ruolo dei Centri per l’impiego – Per l’efficace attuazione della nuova misura di sostegno al reddito il Governo conta sui centri per l’impiego gestiti dalle Regioni che avranno il compito di ricevere e suddividere le offerte di lavoro da proporre ai disoccupati. Nel frattempo dovranno farsi carico di svolgere percorsi di formazione e prestare dei servizi gratuiti nel Comune di residenza per ottenere il sussidio governativo.

I disoccupati, per poter conservare il reddito di cittadinanza, dovranno iscriversi al competente Centro per l’impiego e:

  • offrire circa 8 ore settimanali alla comunità per progetti e lavori socialmente utili;
  • frequentare i corsi di qualificazione o riqualificazione professionale proposti dal Cpi;
  • comunicare tempestivamente ogni variazione di reddito;
  • accettare una delle prime tre offerte di lavoro pervenute;
  • dedicare alla ricerca di un lavoro per almeno due ore al giorno.

I centri per l’impiego dovranno proporre offerte economicamente congrue e in luoghi non eccessivamente lontani dalla propria abitazione.
Il reddito viene meno dopo il rifiuto di tre offerte di lavoro.

 

Finanziamento della misura – Per il pieno finanziamento della misura è necessario uno stanziamento di 9 miliardi di euro da destinare a oltre 5 milioni di persone, che attualmente si trovano sotto la soglia di povertà.
Un altro miliardo di euro sarà destinato al rafforzamento dei Centri per l’impiego, cui saranno destinate le risorse provenienti dal taglio dei fondi destinati alle spese militari.

Per recuperare le risorse necessarie a rendere sostenibile la misura, il Governo conta sui 2,6 miliardi proveniente dalle risorse stanziate per il Reddito di inclusione, 1 miliardo circa derivante dal taglio alle pensioni d’oro e, per il resto, stando alle ultime indiscrezioni, su una revisione globale delle risorse attualmente destinate all’occupazione (Garanzia Giovani) e al welfare (revisione del Bonus Irpef).

 

Modalità di erogazione – L’assegno di cittadinanza, sarà reso disponibile attraverso appositi strumenti elettronici di pagamento, utili a consentire una sorta di monitoraggio degli acquisti. Il sussidio, infatti, potrà essere utilizzato soltanto per acquistare beni di prima necessità, capi di abbigliamento o affitti immobiliari. Sono esclusi beni superflui come prodotti elettronici ecc. L’importo è spendibile solo in Italia e non all’estero, “per far crescere l’economia e limitare le spese fuori dall’Italia”, come ha specificato il vicepremier Di Maio.

Coloro che hanno un reddito pari a zero hanno diritto all’importo per intero, mentre per gli altri rappresenterà un’integrazione al reddito per raggiungere i 780 euro. La quota del reddito di cittadinanza cambia a seconda del numero di componenti del nucleo familiare. Ad esempio in una famiglia con i genitori disoccupati e figli a carico il sussidio sale fino a 1.630 euro, per una famiglia con due genitori e un solo figlio la quota è di 1.014 euro.

Chi ha una casa di proprietà non ha diritto all’intera quota ma a questa viene detratta una quota definita “affitto imputato”, che ammonta a 380 euro.

Condizioni di spettanza – Hanno diritto al reddito di cittadinanza i soggetti in possesso dei seguenti requisiti:

  • essere maggiorenne (avere cioè più di 18 anni);
  • essere disoccupati o inoccupati;
  • avere un reddito di lavoro inferiore alla soglia di povertà in Italia, stabilita dall’ISTAT;
  • percepire una pensione inferiore alla soglia di povertà;
  • essere cittadini italiani da (pare) almeno dieci anni.

N.B. Il reddito di cittadinanza sarà erogato per massimo 3 anni a persona.

Quota 100 reddito e pensione di cittadinanza via libera del CdM alla Legge di bilancio 2019

Pensione di cittadinanza 2019 come e quanto?

Hai delle domande su questo tema?

Hai delle domande su questo tema? Utilizza il form “contatti”, saremo lieti di poterti aiutare e non dimenticare di iscriverti alla newsletter e abilitare le notifiche dal blog per essere sempre aggiornato sulle ultime novità. grazie

(Visited 27 times, 1 visits today)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *