Quota 100 chi può andare in pensione?

Quota 100 chi può andare in pensione?

Il superamento della legge Fornero è una delle misure che entrambe le forze attualmente al governo hanno promesso e si propongono di raggiungere attraverso la nuova Legge di Bilancio che si accinge ad essere discussa in Parlamento. Si tratta in buona sostanza della possibilità per chi, sommando età e contributi, arriva ad un totale pari a 100, di andare in pensione a prescindere dalla sussistenza dei requisiti stabiliti dalla Legge Fornero.

La combinazione che dovrebbe entrare in vigore dal prossimo anno sarà quella di 62 anni di età e 38 di contribuzione versata.
Dovrebbero essere circa 380mila, dei quali quasi 150 mila dipendenti pubblici, i lavoratori interessati nel 2019 al pensionamento.
Per quanto riguarda l’ambito pensioni, dunque, la misura Quota 100 , che partirà dal mese di febbraio, si accompagna alla pensione di cittadinanza, al taglio delle pensioni d’oro e a “opzione donna” per il pensionamento anticipato.

Quota 100 – Il requisito di base è costituito dall’anzianità contributiva del lavoratore, che deve essere almeno pari ai 38 anni di contributi: si tratta infatti di una condicio sine qua non per l’accesso al pensionamento. Quindi chi ha più di 62 anni di età dovrà aspettare di maturare i 38 anni di contributi. La quota 100 può così dunque diventare, a seconda dei casi:

  • Quota 101 (63 età + 38 contribuzione);
  • Quota 102 (64 età + 38 contribuzione) etc.

N.B. Si potrà in ogni caso continuare a godere del pensionamento al raggiungimento dei 67 anni di età, a patto di aver versato almeno 20 anni di contributi.

I soggetti che hanno maturato i due requisiti dei 62 anni e dei 38 anni di contributi potranno andare in pensione 5 anni prima rispetto alla regola attualmente in vigore ex legge Fornero: 67 anni per la vecchiaia e 43 anni e tre mesi di contribuzione per il pensionamento a prescindere dall’età.

Le quattro finestre – La nuova opportunità di pensionamento prevede quattro finestre (periodo intercorrente tra la maturazione del diritto all’effettivo addio al lavoro) per ciascun anno.
Ne deriva che:

  • con i requisiti maturati entro il 1 gennaio si dovrebbe accedere al pensionamento il 1 aprile;
  • raggiungendo i requisiti tra il primo aprile e il 30 giugno la pensione decorrerà dal mese di luglio.
  • con la maturazione dell’anzianità contributiva minima tra luglio e settembre, il diritto alla pensione decorrerà da ottobre;
  • raggiungendo i requisiti nell’ultimo trimestre del 2019, si potrà andare in pensione da febbraio 2020.

In attesa delle istruzioni applicative che dovranno essere emanate dall’INPS, è probabile che le domande per usufruire del pensionamento potranno essere presentate a partire dl mese di febbraio 2019.

Ape social e opzione donna – Saranno prorogate l’Ape social e l’opzione donna. In quest’ultimo caso il governo ha chiarito che la normativa consentirà alle donne lavoratrici con 58 anni, se dipendenti, o 59 anni, se autonome, purché abbiano 35 anni di contributi, di accedere al pensionamento.

Reddito di cittadinanza confermato nella Manovra 2019

Quota 100 reddito e pensione di cittadinanza via libera del CdM alla Legge di bilancio 2019

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