Pensione di cittadinanza a regime dal 2019

PENSIONE DI CITTADINANZA A REGIME DAL 2019

La disposizione introduttiva della c.d. “Pensione di cittadinanza” dovrebbe trovare spazio nella legge di Bilancio 2019 che prevede, per i pensionati, l’integrazione degli assegni di misura inferiore ai 780 euro mensili secondo i parametri stabiliti per il reddito di cittadinanza. A tale misura dovrebbe poi seguire, a metà anno 2019, il tanto discusso reddito di cittadinanza.

Sempre in materia di pensione, secondo quanto anticipato dal Ministro dell’Economia Tria, dovrebbero prendere il via nel 2019 l’introduzione di misure di flessibilità in uscita (quota 100) e la flat tax limitata a partite Iva e aziende.

Pensione di cittadinanza – La pensione di cittadinanza si sostanzia in una integrazione del trattamento pensionistico fino alla soglia di 780 euro mensili per persona singola, 1.170 euro per una coppia. Su tale importo di base, dunque, sarà operata una parametrazione sulla base della scala OCSE per nuclei familiari più numerosi.

La pensione di cittadinanza potrebbe rivolgersi ad un elevato numero di potenziali beneficiari: stando alle stime diffuse dall’INPS a marzo 2018, il 62,2% delle pensioni ammonta ad un importo inferiore a 750 euro e questa condizione riguarda per oltre il 75% cittadini di genere femminile.
In ogni caso, appare opportuno che la individuazione dei soggetti beneficiari della misura in esame non potrà prescindere dalla valutazione del patrimonio posseduto dal nucleo familiare del richiedente.

Le misure attuali – Attualmente, il nostro ordinamento prevede l’integrazione al trattamento minimo delle pensioni di importo inferiore ad un tetto fissato annualmente dalla legge e pari, per l’anno 2018, a 507,42 euro.

Equità sociale – Quello della pensione di cittadinanza si inserisce in un contesto più ampio, quale è quello della equità sociale, vero e proprio cavallo di battaglia dell’attuale Governo. In questo ambito rientra, per esempio, il progetto di legge depositato alla Camera il 6 agosto scorso, di intervento sulle pensioni d’oro, individuate nei trattamenti pensionistici superiori a 4.000 euro mensili.

Il finanziamento della misura dovrebbe provenire in buona parte dall’applicazione del provvedimento A8-0292/2017 con cui il Parlamento europeo garantisce l’utilizzo del 20% del Fondo Sociale Europeo per l’istituzione del reddito di cittadinanza (che comprende anche la pensione) anche in Italia, unico Paese dell’UE insieme alla Grecia a non aver ancora adottato uno strumento simile per il contrasto alla povertà.

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