Manovra 2019 invio Modello Redditi a fine anno e abrogazione del 770

Manovra 2019 invio Modello Redditi a fine anno e abrogazione del 770

Il decreto collegato alla Manovra Economica 2019 potrebbe contenere, oltre le disposizioni sulla “pace fiscale” e la FLAT TAX numerose semplificazioni. In alcuni casi le idee sono buone, ma si scontrano, inevitabilmente, con un sistema fiscale che negli ultimi anni si è complicato progressivamente. Conseguentemente ogni intervento rischia di mettere a dura prova un equilibrio già di per sé precario.

La presentazione della dichiarazione dei redditi
Il termine attualmente previsto per la presentazione della dichiarazione dei redditi è il 31 ottobre. Tuttavia questa data è stata individuata, rispetto alla precedente scadenza del 30 settembre, per evitare un “accavallamento” con la presentazione dello spesometro, Nel caso in cui tale adempimento dovesse essere abrogato con l’entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica, la data di scadenza dovrebbe tornare ad essere quella del 30 settembre.

La proposta di semplificazione prevede che i contribuenti abbiano a disposizione un ampio lasso di tempo per eseguire l’invio. In particolare, l’invio telematico della dichiarazione dei redditi dovrà essere effettuato, ove la proposta sarà accolta, entro il 31 dicembre dell’anno successivo a quello di riferimento.

L’individuazione della nuova scadenza in coincidenza della fine dell’anno non è particolarmente felice per gli studi professionali. L’adempimento seguirebbe le scadenze del 30 novembre relativa al calcolo degli acconti e del 16 dicembre per il versamento del saldo dell’IMU e della TASI. Tuttavia deve considerarsi che i contribuenti avranno a disposizione ben quattro mesi, dopo l’estate, per eseguire l’adempimento.

La dichiarazione del sostituto di imposta
La proposta di legge sembra finalmente prendere atto dell’inutilità di questo adempimento. Ciò avendo riguardo all’enorme massa di dati già a disposizione dell’Agenzia delle entrate. A seguito dell’obbligo di trasmissione telematica dei dati contenuti nelle CU, il Fisco è già a conoscenza dei dati e dei nominativi dei contribuenti che hanno subito le ritenute d’acconto. I predetti dati devono essere comunicati al Fisco entro il 7 marzo dell’anno successivo a quello di riferimento. Se i dati riguardano un soggetto in possesso del numero di partita Iva la comunicazione deve essere effettuata entro il termine del 31 ottobre, cioè la data di scadenza prevista per l’invio telematico della dichiarazione del sostituto di imposta.

A seguito di questa previsione il sostituto di imposta non è più obbligato ad indicare nella dichiarazione da lui presentata i nominativi dei soggetti che hanno subito le relative ritenute. Invece devono essere indicati i dati delle ritenute operate mensilmente e dei corrispondenti versamenti.

La proposta di legge prevede l’abrogazione del modello 770, ma al fine di consentire agli uffici la verifica della congruità e tempestività dei versamenti si richiederà di indicare nel modello F24 il codice fiscale del contribuente che ha subito la ritenuta. Il modello F24 dovrà essere così opportunamente integrato e modificato con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate.

Si pone ad esempio il problema, per i sostituti di imposta che operano mensilmente le ritenute d’acconto nei confronti di diversi soggetti, di come procedere. Si potrebbe così prevedere, in questi casi limite, la facoltà di presentare il modello dichiarativo. Diversamente sussiste il concreto rischio che la semplificazione si traduca in un aggravio degli adempimenti per i contribuenti di maggiori dimensioni. La possibilità di abrogare il 770 sembra dunque un’opportunità a vantaggio esclusivo dei contribuenti di minori dimensioni.

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