Indennità di Maternità come si calcola

Indennità di Maternità come si calcola

Come calcolare l’indennità di maternità a carico dell’Inps e l’integrazione a carico dell’azienda: retribuzione media giornaliera, giornate coperte.

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Indennità di Maternità come si calcola – I periodi di assenza per maternità fanno parte dei cosiddetti periodi tutelati: si tratta di periodi durante i quali il dipendente, nonostante il rapporto di lavoro sia sospeso perché non può svolgere la prestazione lavorativa, ha comunque diritto alla retribuzione perché la causa della sua assenza è meritevole di tutela secondo la legge [1]. Per quanto riguarda la maternità, ad essere indennizzato integralmente è il periodo di congedo obbligatorio, ossia, nella generalità dei casi, quel periodo che va dai 2 mesi prima del parto ai 3 mesi dopo il parto (da un mese prima del parto ai 4 mesi successivi in caso di flessibilità; il congedo, in ipotesi specifiche, può anche essere esteso a tutta la gravidanza, e prolungato sino ai 7 mesi dopo il parto). Il periodo di congedo parentale, o maternità facoltativa, è invece indennizzato in modo parziale in presenza di specifiche condizioni; in assenza, non è indennizzato. Ma chi paga la maternità? L’indennità di maternità è pagata dall’Inps, anche se l’azienda può essere tenuta, secondo le previsioni del contratto collettivo, a corrispondere un’integrazione. Facciamo allora il punto della situazione sulla maternità: come si calcola l’indennità, quali sono le giornate retribuite, come deve essere integrata dall’azienda, come deve essere pagata.

Indice

  • 1 Indennità di maternità a carico dell’Inps
  • 2 Calcolo della retribuzione media giornaliera
  • 3 Quali sono le giornate indennizzate dall’Inps?
  • 4 Calcolo indennità di maternità: esempio pratico
    • 4.1 Calcolo retribuzione media giornaliera
    • 4.2 Totale lordo o retribuzione di fatto
    • 4.3 Calcolo Rmg
  • 5 Calcolo indennità a carico dell’Inps: lordizzazione
    • 5.1 Calcolo lordizzazione
  • 6 Calcolo indennità di maternità a carico dell’Inps e dell’azienda

Indennità di maternità a carico dell’Inps

La retribuzione del lavoratore, nel periodo di maternità, è riconosciuta dall’Inps, che eroga un’indennità: l’indennità dovuta dall’Inps per la maternità è pari ad una percentuale della retribuzione media giornaliera. La percentuale di retribuzione media giornaliera indennizzata dall’Inps durante il periodo di astensione obbligatoria per maternità è pari all’80%, mentre cala al 30% nei periodi di congedo parentale, o maternità facoltativa (nei casi in cui siano indennizzabili).

Durante il periodo di assenza per maternità, il contratto collettivo applicato può prevedere che l’indennità erogata dall’Inps sia integrata dal datore di lavoro, sino ad arrivare al 100% della normale retribuzione. Ma come si calcola la retribuzione media giornaliera sulla cui base viene determinata l’indennità pagata dall’Inps?

Calcolo della retribuzione media giornaliera

La retribuzione media giornaliera si calcola in modo diverso a seconda del fatto che la lavoratrice assente sia inquadrata come operaia o impiegata:

  • se impiegata, il calcolo avviene sommando la retribuzione lorda del mese precedente ai ratei delle mensilità aggiuntive (tredicesima ed eventuale quattordicesima); il risultato così ottenuto va diviso per 30; il rateo di ogni mensilità aggiuntiva si calcola dividendo per 12 la retribuzione base, per cui se il contratto prevede sia la tredicesima che la quattordicesima, bisogna aggiungere 2 dodicesimi della retribuzione base;
  • se operaia, il calcolo avviene dividendo la retribuzione lorda del mese precedente per le giornate retribuite (solitamente 26) e sommando al risultato così ottenuto i ratei delle mensilità aggiuntive divisi per 25.

Ad esempio, per calcolare la retribuzione media giornaliera di un‘impiegata che percepisce tredicesima e quattordicesima, che nel mese precedente ha ricevuto una retribuzione di 1400 euro e la cui retribuzione globale sia pari a 1450 euro, si procede in questo modo:

[(1400) + (1450/12) x 2] /30

In pratica, si deve dividere per 30 la somma della retribuzione del mese precedente e dei due ratei delle mensilità aggiuntive, che sono calcolati dividendo per 12 non la retribuzione del mese precedente, ma la retribuzione globale di fatto (che comprende elementi fissi e continuativi quali minimo, superminimo, scatti di anzianità…).

Se il contratto prevede un orario di lavoro distribuito in 5 giorni è necessario un ultimo accorgimento: le giornate retribuite del mese precedente devono essere moltiplicate per 1,20; ad esempio, se le giornate lavorate del mese precedente sono 20, la retribuzione lorda andrà divisa per 24 (20 x 1,20).

Quali sono le giornate indennizzate dall’Inps?

La retribuzione giornaliera così ottenuta è moltiplicata per tutti i giorni lavorativi più i sabati, per gli operai, più i sabati e le domeniche per gli impiegati. I contratti collettivi, comunque, prevedono nella generalità dei casi che il datore di lavoro integri l’indennità.

Calcolo indennità di maternità: esempio pratico

Vediamo un esempio pratico di calcolo, per capire meglio come determinare l’indennità a carico dell’Inps e l’eventuale integrazione a carico del datore.

 

Calcolo retribuzione media giornaliera

Ipotizziamo i seguenti dati, relativamente a una lavoratrice dipendente.

  • Qualifica: impiegata
  • Retribuzione base: 892 euro
  • Contingenza (compreso Edr) 527,90 euro
  • Terzo elemento 2,07 euro
  • Scatti periodici di anzianità 21,95 euro
  • Retribuzione lorda mese precedente 1.320,42 euro

Totale lordo o retribuzione di fatto

  • Paga base =892
  • Contingenza (+Edr) = 527,90
  • Terzo elemento= 2,07
  • Scatti di anzianità = 1×21,95= 21,95
  • Totale lordo =1.443,92

Calcolo Rmg

  • Retribuzione media giornaliera per mensilità ordinarie= 1320,42 (mese precedente)/30 =44,01
  • Rateo mensile per mensilità aggiuntive (1443,92/12) = 120,33
  • Rateo giornaliero per mensilità aggiuntive=120,33/30= 4,01

Retribuzione media giornaliera= 44,01+4,01×2(n° mensilità aggiuntive) = 52,03

Calcolo indennità a carico dell’Inps: lordizzazione

Per calcolare l’indennità a carico dell’Inps, un passaggio cruciale consiste nel calcolo della lordizzazione. Sull’indennità di maternità corrisposta al lavoratore dall’Inps non sono dovuti i contributi, in quanto sono riconosciuti figurativamente dall’istituto: il datore di lavoro deve dunque procedere, nell’integrare l’indennità corrisposta dall’Inps, alla lordizzazione, per far sì che la retribuzione netta della dipendente in maternità non superi la retribuzione ordinaria.

Se il datore, infatti, erogasse l’intera differenza percentuale tra la normale retribuzione lorda mensile e l’indennità a carico dell’Inps, la lavoratrice assente per maternità sarebbe pagato più di un lavoratore in servizio. Grazie alla lordizzazione, invece, il datore, per calcolare l’integrazione a carico dell’azienda, aumenta “virtualmente” l’indennità che l’Inps riconosce al lavoratore, considerando l’incidenza dei contributi a carico di quest’ultimo. In questo modo, evita che il dipendente possa ricevere uno stipendio più alto di quello spettante normalmente.

Calcolo lordizzazione

Determinata l’indennità a carico dell’Inps, si può procedere al calcolo della lordizzazione. In particolare, il datore di lavoro deve:

  • individuare l’importo che avrebbe percepito la lavoratrice prestando normale attività, al lordo dei contributi e delle ritenute;
  • individuare l’aliquota contributiva a carico della lavoratrice (solitamente il 9,19 o il 9,49%);
  • considerare l’indennità di malattia corrisposta dall’Inps (calcolata come appena spiegato);
  • trovare il coefficiente di lordizzazione; questo è pari a:
    • 1,1012, se l’aliquota contributiva a carico del lavoratore ammonta al 9,19%: l’operazione per trovare il coefficiente è, difatti 100/(100-9,19);
    • 1,1048502, se l’aliquota contributiva a carico del lavoratore ammonta al 9,49%: l’operazione per trovare il coefficiente è, difatti 100/(100-9,49).

Una volta calcolato il coefficiente di lordizzazione, l’integrazione a carico dell’azienda si calcola come segue:

  • importo a favore del lavoratore durante lo svolgimento della normale attività, meno l’indennità erogata dall’Inps per il coefficiente di lordizzazione.

Calcolo indennità di maternità a carico dell’Inps e dell’azienda

Proseguiamo allora nel nostro calcolo precedente

  • retribuzione lavoro ordinario =30 x 52,03= 1.560,90
  • Indennità maternità a carico Inps = 1.560,90 x 80% = 1.248,72
  • indennità a carico dell’Inps lordizzata = 1.248,72×100/(100-9,19)= 1.375,09
  • indennità a carico dell’azienda, quando è dovuta l’integrazione= (1.443,92-1.375,09) =68,83
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4 Risposte a “Indennità di Maternità come si calcola”

  1. buongiorno,
    mi chiamo Mattia
    mi è piaciuta molto la vostra spiegazione sulla lordizzazione dells malattia.
    una mia curiosità, viene applicata anche se la cooperativa, o ditta, non integra i primi 3 giorni ne neanche l’inps, oppure viene applicata solo per i periodi interi senza decurtazione dei 3 giorni?
    perchè se no mi sembra strano, visto che già percepisco 3 giorni meno, applicare anche questa trattenuta, prima di quest’anno con le altre cooperative non veniva mai applicata, ad aprile è cambiata cooperativa, e loro la applicano, volevo sapere se è una cosa legale oppure no.
    grazie e cordiali saluti

    1. buongiorno,
      anche se l’argomento meriterebbe più spazio, cerchiamo di rispondere al suo quesito.
      1. la lordizzazione viene calcolata a prescindere dal fatto che il CCNL (e non la ditta) preveda o meno l’integrazione dei primi tre giorni, è una operazione di calcolo preventiva al calcolo della indennità e viene preso in considerazione l’ultimo mese intero lavorato.
      2. la lordizzazione NON è una trattenuta ma il risultato della stessa è una retribuzione al netto dei contributi che in ogni caso il dipendente ha come trattenuta in busta paga e che trattiene direttamente l’INPS al posto del datore di lavoro per far sì che la retribuzione netta della dipendente in maternità non superi la retribuzione ordinaria. (l’ultimo paragrafo dell’articolo ne spiega chiaramente il funzionamento)
      3. non è il cambio di datore di lavoro che cambia le regole ma “eventualmente” il cambio di contratto applicato.
      4. IMPORTANTE – l’articolo parla della MATERNITA’, anche se i parametri ed i calcoli su molti aspetti coincidono gli argomenti sono sostanzialmente diversi.
      grazie saluti

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