Fattura elettronica non per forza sulla PEC obbligatoria

Fattura elettronica non per forza sulla PEC obbligatoria

Domanda – Sono un contribuente con partita IVA che dal 1° gennaio 2019 sarà obbligato alla fattura in formato elettronico. In merito alle modalità di trasmissione/ricezione della fattura voglio utilizzare il mio indirizzo PEC (è questo il canale telematico da me prescelto). Al riguardo chiedo di sapere se la PEC deve essere quella che per obbligo è stata comunicata al Registro Imprese (ossia quella registrata in INIPEC) oppure posso utilizzarne pure un’altra (una PEC personale per esempio).

Risposta – Tra pochi mesi subentrerà l’obbligo di fatturazione elettronica per tutte le operazioni IVA. Gli unici esclusi dall’obbligo di emissione (ma non di ricezione) della fattura elettronica sono i soggetti che operano in regime forfettario e di vantaggio (salvo che si tratti di operazioni compiute verso la Pubblica Amministrazione). Ad essi si aggiungono i piccoli agricoltori di cui all’art. 34, comma 6, del DPR n. 633/1972. Ci sono poi le operazioni da e verso altri Paesi UE ed ExtraUE, per le quali è stato, invece, introdotto, sempre dal 1° gennaio 2019, l’obbligo (con cadenza mensile) dell’esterometro (tuttavia, se un’operazione è fatturata in modalità digitale questa può essere esclusa dal citato adempimento).

Il ruolo fondamentale nel processo di fatturazione digitale è quello del SdI (sistema di interscambio), definito il postino dell’intera procedura, poiché è colui che riceve il file fattura, lo controlla e lo fa recapitare al destinatario (cliente) sul canale telematico che da quest’ultimo è stato prescelto (codice destinatario o PEC).

Come si evince anche dal provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 30 aprile 2018, la trasmissione della fattura elettronica al SdI può essere effettuata con le seguenti modalità:

Con riferimento alla possibilità di utilizzo della PEC, né il provvedimento del 30 aprile scorso, né altri successivi documenti di prassi, indicano come obbligatoria quella registrata in INIPEC. Pertanto, il contribuente può decidere di utilizzare anche una PEC differente che potrebbe, ad esempio, essere quella personale o anche quella del suo intermediario o di una società che offre servizi per la trasmissione/ricezione delle fatture elettroniche. Quanto appena detto è stato chiarito anche dall’Agenzia delle Entrate nel corso di un recente incontro con la stampa specializzata.

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