DPCM 3 NOVEMBRE 2020 Scaricabili in pdf word e allegati

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Testo del DPCM 3 novembre 2020 in PDF
Testo del DPCM 3 novembre 2020 in WORD
Allegati al Testo del DPCM 3 novembre 2020 PDF

Coronavirus, ecco l’elenco delle attività operative anche nelle zone rosse: aperti parrucchieri, barbieri, alimentari ed edicole

Potranno restare aperte anche nelle zone rosse, quelle con scenario di massima gravità e livello di rischio alto

Parrucchieri e barbieri aperti, come gli alimentari, le edicole, le farmacie e le parafarmacie. E il commercio ambulante di alimenti, biancheria, vestiti per bambini, fiori e profumi. É lungo l’elenco di attività che possono restare operative anche nelle zone rosse, allegato al nuovo dpcm con le disposizioni per affrontare la seconda ondata di contagi da Coronavirus. Queste attività, in base al decreto, potranno restare aperte anche nelle zone rosse, quelle con scenario di massima gravità e livello di rischio alto. Un elenco frutto di lunghe trattative politiche fra governo e opposizione, regioni e comuni.

Allegato 1

Commercio al dettaglio

– Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati con prevalenza di prodotti alimentari e bevande (ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimenti vari)

– Commercio al dettaglio di prodotti surgelati

– Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici

– Commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati (codici ateco: 47.2), ivi inclusi gli esercizi specializzati nella vendita di sigarette elettroniche e liquidi da inalazione

– Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati

– Commercio al dettaglio di apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati (codice ateco: 47.4)

– Commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e materiali da costruzione (incluse ceramiche e piastrelle) in esercizi specializzati

– Commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari

– Commercio al dettaglio di macchine, attrezzature e prodotti per l’agricoltura e per il giardinaggi

– Commercio al dettaglio di articoli per l’illuminazione e sistemi di sicurezza in esercizi specializzati

– Commercio al dettaglio di libri in esercizi specializzati

– Commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici

– Commercio al dettaglio di articoli di cartoleria e forniture per ufficio

– Commercio al dettaglio di confezioni e calzature per bambini e neonati

– Commercio al dettaglio di biancheria personale

– Commercio al dettaglio di articoli sportivi, biciclette e articoli per il tempo libero in esercizi specializzati

– Commercio di autoveicoli, motocicli e relative parti ed accessori

– Commercio al dettaglio di giochi e giocattoli in esercizi specializzati

– Commercio al dettaglio di medicinali in esercizi specializzati (farmacie e altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica)

– Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati

– Commercio al dettaglio di cosmetici, di articoli di profumeria e di erboristeria in esercizi specializzati

– Commercio al dettaglio di fiori, piante, bulbi, semi e fertilizzanti

– Commercio al dettaglio di animali domestici e alimenti per animali domestici in esercizi specializzati

– Commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia

– Commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento

– Commercio al dettaglio di saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura e affini

– Commercio al dettaglio di articoli funerari e cimiteriali

– Commercio al dettaglio ambulante di: prodotti alimentari e bevande; ortofrutticoli; ittici; carne; fiori, piante, bulbi, semi e fertilizzanti; profumi e cosmetici; saponi, detersivi ed altri detergenti; biancheria; confezioni e calzature per bambini e neonati

– Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet, per televisione, per corrispondenza, radio, telefono

– Commercio effettuato per mezzo di distributori automatici

Allegato 2
Servizi per la persona

– Lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia

– Attività delle lavanderie industriali

– Altre lavanderie, tintorie

– Servizi di pompe funebri e attività connesse

– Servizi dei saloni di barbiere e parrucchiere

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Nuovo Dpcm, cosa si può fare e cosa no nelle 3 zone rosse, arancioni e gialle

DPCM 3 NOVEMBRE 2020 – Il Dpcm firmato nella notte di martedì dal premier Conte contiene sia norme valide per tutto il territorio nazionale, sia norme che varranno a livello regionale. In vigore quindi, dal 5 novembre fino al 3 dicembre, un regime differenziato che divide l’Italia in tre fasce di rischio contagio in base a 21 parametri.

La classificazione di ogni Regione in uno dei tre scenari indicati («rosso», «arancione» e «gialla») sarà decisa dal ministero della Salute sulla base di 21 parametri di riferimento. Alcuni di questi sono stati indicati dallo stesso premier: si tratta dell’indice di contagio Rt, dei focolai e della situazione di occupazione dei posti letto e della saturazione delle terapie intensive negli ospedali. La definizione dei confini delle zone, d’intesa con i governatori, potrà riguardare l’intera Regione o «parti del territorio».

 

Queste le restrizioni valide su tutto il territorio nazionale. Saranno le sole ad essere applicate nelle regioni in fascia gialla
– Coprifuoco dalle 22.00 alle 5.00: sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze (con autocertificazione);
– Sospese mostre e chiusi i musei
– Didattica a distanza al 100% per le scuole superiori, salvo attività laboratori in presenza
– Didattica in presenza per scuole elementari e medie ma con uso obbligatorio delle mascherine
– Sospensione dei concorsi, a esclusione di quelli per personale sanitario
– Nei weekend chiuse le medie e grandi strutture di vendita, a eccezione delle farmacie, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole
– Coefficiente di riempimento massimo del 50% sui mezzi pubblici del trasporto locale e del trasporto ferroviario regionale
– Rimane il divieto di apertura dopo le 18 di bar e ristoranti con servizio al tavolo
– Smart working ai massimi livelli possibili, sia nella pubblica amministrazione che nel settore privato

Coronavirus, la mappa e le restrizioni per zona previste dal nuovo Dpcm

Ecco le regole per le zone rosso, arancione e giallo e la mappa dell’Italia con le possibili restrizioni (ancora da decidere) a partire da giovedì 5 novembre

Area gialla: le regioni e le regole da rispettare

Nell’area gialla, con criticità moderata, rientrano Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, provincia autonoma di Bolzano, provincia .ìautonoma di Trento, Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto. In queste zone è vietato circolare dalle 22 alle 5 del mattino, a meno di comprovati motivi di lavoro, necessità e salute. Viene comunque raccomandato di non spostarsi nel corso della giornata se non per motivi di salute, lavoro, studio o situazioni di necessità. Chiusi i centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi, ad eccezione di farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno. Chiuse mostre e musei. Bar e ristoranti, come i pub, chiudono dalle 18 alle 5 del mattino. L’asporto è consentito fino alle 22. Nessuna restrizione per la consegna a domicilio. Restano chiuse palestre, piscine, teatri, cinema. Aperti i centri sportivi per le attività all’aperto. Alle superiori didattica a distanza, ad eccezione delle attività di laboratorio e per gli studenti disabili. Chiuse le università, salvo alcune attività per matricole e laboratori. Didattica in presenza alla scuola per l’infanzia, alle elementari e alle medie. Riduzione fino al 50% della capienza del trasporto pubblico, ad eccezione dei mezzi di trasporto scolastici. Sospese le attività di sale giochi, scommesse, bingo e slot machine in bar e tabaccherie.

Area arancione

Nell’area arancione, con criticità medio alta, ci sono Puglia e Sicilia. Nell’area arancione vietato circolare dalle 22 alle 5 del mattino. Vietati gli spostamenti in entrata e in uscita da una regione all’altra e da un comune all’altro, salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute o necessità. Viene raccomandato di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata all’interno del proprio comune. Chiusi bar e ristoranti, sette giorni su sette. L’asporto è consentito fino alle 22. Nessuna restrizione per la consegna a domicilio. Chiusi i centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi, ad eccezione di farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno. Chiuse mostre e musei. Alle superiori didattica a distanza, ad eccezione delle attività di laboratorio e per gli studenti disabili. Chiuse le università, salvo alcune attività per matricole e laboratori. Didattica in presenza alla scuola per l’infanzia, alle elementari e alle medie. Riduzione fino al 50% della capienza del trasporto pubblico, ad eccezione dei mezzi di trasporto scolastici. Sospese le attività di sale giochi, scommesse, bingo e slot machine in bar e tabaccherie.Restano chiuse palestre, piscine, teatri, cinema. Aperti i centri sportivi per le attività all’aperto.

Area rossa

Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle D’Aosta rientrano nell’area rossa. In questa area è vietato ogni spostamento, anche all’interno del proprio comune, in qualsiasi orario, salvo che per motivi di lavoro, necessità e salute. Vietati gli spostamenti da una regione all’altra e da un comune all’altro. Chiusi bar e ristoranti, sette giorni su sette. L’asporto è consentito fino alle 22. Nessuna restrizione per la consegna a domicilio. Chiusura dei negozi, fatta eccezione per supermercati, beni alimentari e di necessità. Restano aperte edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie, lavanderie, parrucchieri e barbieri. Chiusi i centri estetici. Didattica a distanza per la scuola secondaria di secondo grado, per la seconda e la terza media. Restano aperte le scuole per l’infanzia, le scuole elementari e la prima media. Chiuse le università, salvo specifiche eccezioni. Sospese tutte le competizioni sportive, salvo quelle riconosciute di interesse nazionale da Coni e Cip. Sospese le attività dei centri sportivi. Consentito svolgere attività motoria nei pressi della propria abitazione. Permessa anche l’attività sportiva solo all’aperto e in forma individuale. Chiuse mostre, musei, teatri, palestre, attività di sale giochi, scommesse, bingo, anche in bar e tabaccherie. Riduzione fino al 50% della capienza del trasporto pubblico, ad eccezione dei mezzi di trasporto scolastico.

Il nuovo Dpcm, per contrastare l’emergenza Coronavirus, firmato nella notte di mercoledì 4 novembre 2020 dal premier Giuseppe Conte contiene sia norme valide per tutto il territorio nazionale, sia delle norme che varranno a livello regionale.

Le misure in vigore in tutta Italia

Tra le nuove regole previste a livello nazionale ci sono il coprifuoco dalle 22 alle 5, la capienza dei mezzi pubblici ridotta al 50% (esclusi gli scuolabus), chiusura di tutti i musei e dei centri commerciali nel weekend (a eccezione delle attività essenziali presenti all’interno come farmacie, parafarmacie, generi alimentari, tabacchi e edicole), smart working ai massimi livelli possibili, sia nella pubblica amministrazione che nel settore privato. Stop ai concorsi tranne che per il personale della sanità. Possibile stop alla movida in qualsiasi fascia oraria, non più solo dalle 21. Mascherina obbligatoria a scuola per i bambini delle elementari e delle medie, anche quando sono seduti al banco. Chiusura dei “corner” adibiti alle attività di scommesse e giochi ovunque siano collocati, dunque stop alle slot machine nei bar e dai tabaccai. Didattica a distanza al 100% per gli studenti delle scuole superiori (ma gli alunni di elementari e medie invece restano in classe, almeno nelle Regioni che non hanno già applicato ordinanze più restrittive).

Chi decide la zona

Le disposizioni del Dpcm si applicano dal 5 novembre al 3 dicembre 2020. Posta la cornice nazionale, saranno i criteri «scientifici e oggettivi» validati dall’Istituto superiore di Sanità a fare da guida nell’adozione caso per caso delle azioni di contenimento dell’epidemia. Gli scenari indicati sono dunque tre. La classificazione di una Regione in uno dei tre scenari indicati («rosso», «arancione» e «gialla») sarà decisa dal ministero della Salute con ordinanza sulla base dei 21 parametri di riferimento. Alcuni di questi sono stati indicati dallo stesso premier: si tratta dell’indice Rt, dei focolai e della situazione di occupazione dei posti letto negli ospedali.

Sono Lombardia, Piemonte, Calabria, Alto Adige e Valle d’Aosta le Regioni candidate alla stretta più decisa (zona rossa). Puglia Liguria Veneto al momento sono in bilico tra zona arancione e gialla. Mentre la Campania (per il momento in zona arancione) potrebbe andare in zona rossa. In zona gialla tutte le altre per il momento, ma solo nelle prossime ore saranno disponibili i dati aggiornati del monitoraggio del Ministero della Salute, con il Cts che si riunirà per analizzarli in modo da consegnare al governo la “fotografia” più attuale della situazione epidemiologica in Italia.

Lockdown di fatto nelle zone rosse

Nella fascia rossa ci saranno le Regioni considerate in una situazione di “massima gravità”, dunque compatibile con quella ipotizzata nello “scenario 4” del documento dell’Iss con un Rt sopra l’1,5 e una «trasmissibilità non controllata» del virus. È questa la fascia in cui sono previste le misure più restrittive. Il provvedimento ferma i negozi (fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità), i mercati, tutte le attività di bar, gelaterie, pasticcerie e ristorazione (salvo la consegna a domicilio l’asporto consentito fino alle 22). Restano aperte anche le edicole, i tabaccai, le farmacie, le parafarmacie. Ma anche parrucchieri, barbieri e lavanderie. Nelle stesse zone, viene sottolineato da fonti di governo, restano aperte «industrie, artigianato, edilizia», oltre alle scuole elementari e alla prima media.

Consentita l’attività motoria «in prossimità della propria abitazione» e con obbligo della mascherina e l’attività sportiva «esclusivamente all’aperto e in forma individuale». Sospese le attività sportive anche svolte nei centri sportivi all’aperto.

Nelle zone rosse anche per i ragazzi della seconda e terza media (oltre che per le superiori) sarà in vigore la didattica a distanza.

Di fatto si potrà uscire di casa solo per «comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute» (muniti di autocertificazione), nonché per tutti quegli spostamenti «strettamente necessari» ad accompagnare i bambini a scuola. «È vietato – si legge nella bozza – ogni spostamento in entrata e uscita dai territori» nonché «all’interno dei medesimi territori». Il provvedimento di stop alla circolazione – che sarà adottato con ordinanze del ministro della Salute – può riguardare intere «Regioni o parti di esse».

Le regioni più colpite

«Le Regioni piu colpite – ha affermato il direttore della prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza nel corso della conferenza stampa pomeridiana al dicastero – sono la Lombardia, il Piemonte e la Campania (forse intendeva Calabria, ndr), che registrano molti positivi. Sono regioni che in termini di tasso di incidenza sono piuttosto alte, più o meno al livello della Lombardia. L’incidenza è elevata anche in Veneto, mentre in Lazio vediamo un leggero incremento, che però sembra essere abbastanza graduale. Poi ci sono regioni più piccole come l’Umbria con 500 casi circa, che in termini di incidenza sulla popolazione è piuttosto elevata».

Sì a zone rosse in piccole parti del territorio

É possibile anche all’interno di regioni a bassa circolazione, che ci possano essere chiusure di alcune aree dove si possono sviluppare focolai importanti. «Questo dpcm non impedisce alle regioni di applicare zone rosse a parti piccole del territorio regionale: è un meccanismo del tutto praticabile».

Nuovo decreto da 1,5 mld, ristoro automatico ad attività chiuse

Sul fronte indennizzi, il decreto ristori “bis”, cui si sta lavorando con l’obiettivo di portare il testo in Cdm giovedì, dovrebbe valere circa 1,5 miliardi ed estenderà alle nuove attività chiuse in seguito al nuovo Dpcm (come commercio in regioni a rischio alto o parrucchieri nelle ‘zone rosse’ a rischio massimo) gli aiuti già previsti con il decreto Ristori varato la scorsa settimana. Ci saranno quindi contributi a fondo perduto con lo stesso meccanismo automatico e bonifici in due settimane (ed entro metà dicembre per chi dovrà fare domanda), ma anche la cancellazione per le attività coinvolte della seconda rata Imu, il credito d’imposta per gli affitti e la sospensione del versamento dei contributi. Si starebbe studiando anche un meccanismo per aiutare in automatico, senza bisogno di nuovi decreti, la eventuale chiusura di esercizi commerciali di regioni che dovessero salire di categoria in futuro.

Smart working e congedo anche in caso di sospensione della didattica
Indennità lavoratori colpiti dall’emergenza COVID

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