Detrazioni spese scolastiche “queste sconosciute”

Detrazioni spese scolastiche “queste sconosciute!”

Se l’inizio dell’anno scolastico è cosa nota a tutti, la possibilità di poter portare in detrazione dalle imposte le spese scolastiche sostenute per i propri figli, al contrario, è argomento sconosciuto alla maggioranza delle famiglie italiane.

Questa è la fotografia che emerge dall’Osservatorio mensile di Findomestic, realizzato in collaborazione con Doxa, dal quale si apprende che quasi la metà degli italiani non sa che per le spese scolastiche sono previste delle agevolazioni fiscali.

Dal documento si apprende, infatti, che il 41% degli intervistati non è conoscenza dell’agevolazione fiscale del 19% prevista dalla legge per le spese scolastiche e l’8% di essi sceglie consapevolmente di non approfittarne. Se si tiene conto che dell’agevolazione possono beneficiarne tutti gli studenti italiani di ogni ordine e grado e che questi ultimi sono circa 8 milioni, si tratterebbe di un sostanzioso aiuto per milioni di famiglie che, purtroppo, rimane a disposizione delle casse dello stato.

Dai dati diffusi si apprende, inoltre, che anche le aziende si adoperano – attraverso iniziative a sostegno dei redditi – a favore delle famiglie dei dipendenti (sul tema leggi anche “Acquisto libri di testo: rimborsi fino al 50% per i dipendenti di studi professionali”). Anche in questi casi, tuttavia, le famiglie sembrano poco interessate. Questa possibilità viene sfruttata, infatti, solo dal 17% degli intervistati mentre il 13%, pur avendone l’occasione, non ne usufruisce. Quasi un intervistato su due sarebbe favorevole a questo genere di opportunità non ancora messa a disposizione dalla propria azienda mentre solo il 5% preferirebbe, comunque, altre iniziative di welfare aziendale.

Un altro dato che emerge dall’Osservatorio è che gli intervistati pensano di spendere il 6,5% in meno rispetto allo scorso anno per la scuola dei figli (611 euro contro i 654 del 2017).

In linea con i dati dello scorso anno, nel Nord Ovest si registrano le spese più elevate: 698 euro contro i 540 dell’Italia meridionale e insulare. Le spese aumentano soprattutto per le famiglie con almeno due figli in età scolare. Più della metà degli intervistati (57%) farà ricorso al reddito attuale, mentre il 38% utilizzerà i propri risparmi accantonati e aiuti esterni (borse di studio, aiuto da parte di parenti/amici, ecc.).

In diminuzione anche la percentuale degli italiani che ha indirizzato le proprie risorse economiche verso il mercato dell’usato: quest’anno la percentuale ammonta al 59% contro il 73% dello scorso anno. Pressoché stabile la percentuale di chi si rivolge all’acquisto online di libri e accessori scolastici (74%). Le voci di spesa che gravano maggiormente sul bilancio familiare sono rappresentate dall’acquisto di libri, dizionari e accessori di cancelleria. Per il 65% degli intervistati libri e dizionari rappresentano la spesa maggiore. Segue la cancelleria che si riporta ai valori del 2016 (43% in crescita rispetto al 36% dello scorso anno) e i trasporti (20%, in calo rispetto al 26% rilevato negli ultimi due anni).

Ricordiamo che, per la detrazione delle spese in commento, vige il principio di cassa, vale a dire che per poterne beneficiare occorre che le spese siano state sostenute nel corso dell’anno d’imposta cui fa riferimento la dichiarazione dei redditi. In pratica, le spese scolastiche portate in detrazione con la dichiarazione di quest’anno (2018) sono quelle sostenute nel 2017, per le quali era previsto un tetto massimo di spesa detraibile pari a 717 euro.

Occorre, tuttavia, precisare che tale limite è stato oggetto di modifiche da parte della legge di stabilità 2017 con la quale è stato disposto un incremento graduale del tetto massimo di spesa programmato nel modo seguente:

  • 564 euro per l’anno 2016;
  • 717 euro per l’anno 2017;
  • 786 per l’anno 2018;
  • 800 euro per l’anno 2019.

Chi, dunque, porterà in detrazione le spese scolastiche sostenute nel corso del 2018 potrà beneficiare di una detrazione fiscale maggiore rispetto a chi le ha portate in detrazione quest’anno.

Tra le spese scolastiche che consentono di ottenere la detrazione del 19% ricordiamo:

  • la tassa di iscrizione o frequenza;
  • la spesa mensa, anche quando il servizio è reso dal Comune o da altri soggetti, compresa l’assistenza al pasto e il pre e post scuola.
  • contributi obbligatori o il contributo volontario;

È possibile portare in detrazione anche le gite scolastiche, quelle per l’assicurazione della scuola e i contributi relativi all’ampliamento dell’offerta formativa deliberati dagli organi d’istituto.
Non si considerano spese detraibili, quelle sostenute per lo scuolabus, cancelleria e testi per la scuola secondaria.

La detrazione del 19% è ammessa anche per gli studenti universitari. Per questi ultimi la detrazione è calcolata sull’intera spesa sostenuta se l’università è statale. Nel caso, invece, di iscrizione ad un’università non statale, l’importo ammesso in detrazione non deve essere superiore a quello stabilito annualmente dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con apposito decreto.

Per ottenere le detrazioni delle spese scolastiche o universitarie è necessario conservare le ricevute o le quietanze di pagamento con gli importi e il titolo della spesa.

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