Bonus 80 euro 2018 cosa cambia

BONUS 80 EURO 2018 COSA CAMBIA

leggi anche bonus 80 euro LdB 2018 aumentano le soglie

Come spesso accade all’inizio di ogni Manovra Finanziaria, gli operatori del settore sono chiamati a confrontarsi sin da subito con numerose nuove norme che potrebbe sfuggire all’attenzione del professionista. È dunque di primaria importanza ricordare che la Legge di Bilancio 2018 (L. n. 205/2017) all’art. 1, co. 132 ha modificato le soglie minime e massime per fruire del Bonus 80 euro introdotto dal Governo Renzi. La novità s’inserisce nel corpus normativo del TUIR (art. 13, co. 1-bis del Dpr n. 917/1986), istitutivo del bonus Irpef, incrementando rispettivamente di 600 euro ciascuna delle due soglie previste.

Quindi, il limite passa da 24.000 euro a 24.600 euro per la misura piena del credito Irpef. Mentre il limite della misura parziale passa da 26.000 euro a 26.600 euro.

Vediamo dunque nel dettaglio quali saranno i riflessi della nuova norma entrata in vigore dal 1° gennaio 2018.

Cosa cambia dal 2018? – Ma quali sono le conseguenze principali della novità? Ebbene, se ad esempio un dipendente nell’anno d’imposta 2018 ha avuto un reddito pari a 24.550 euro, non si applicherà più il meccanismo di dècalage. Quindi, anziché ottenere 696 euro, derivante dal seguente calcolo 960 * (26.000 – 24.550) /2.000, otterrà semplicemente la misura piena di 960 euro, in quanto rientra per effetto della novità prevista dalla Legge di Bilancio 2018 tra i beneficiari dell’intera misura.

Analogamente un lavoratore con 26.250 euro di reddito complessivo nel 2017 non ha diritto al bonus Renzi, mentre dal 2018 avrà diritto a 960 euro moltiplicato per la formula:

  • 960 x (26.600-26.250)/2000; ossia 168 euro.

La motivazione principale che ha spinto il Governo a ritoccare i limiti di reddito risiede fondamentalmente nell’obiettivo di evitare la sterilizzazione dell’aumento di stipendio dei dipendenti coinvolti dal rinnovo dei contratti statali, bloccati da più di 7 anni. Con il rinnovo del contratto statale, infatti, la ministra Madia e i sindacati, hanno concordato per i dipendenti pubblici, un aumento di stipendio proporzionale in base al reddito del lavoratore e fino ad un massimo di 85 euro.

Un aumento questo, che sin da subito ha mostrato qualche lacuna, una tra tutte, il fatto che avrebbe potuto azzerare il bonus 80 euro a causa dell’aumento del reddito dei dipendenti ed il conseguente superamento della soglia reddituale.

Come si comporta il bonus 80 euro in busta paga? – Sempre per coloro che lavorano tutto l’anno e percepiscono un reddito che va da 8.174 euro a 24.600 euro, il bonus verrà erogato nella misura piena (960 euro), calcolati su base annuale. Quindi, considerato che il calco avviene rapportando l’importo della misura piena (960 euro) ai giorni dell’anno (365) per il numero di giorni di detrazione per lavoro dipendente del mese, avremo la seguente situazione:

  • 81,53 euro nei mesi dell’anno di 31 giorni (gennaio, marzo, maggio, luglio, agosto, ottobre e dicembre);
  • 78,90 euro nei mesi dell’anno di 30 giorni (aprile, giugno, settembre, novembre)
  • 73,64 euro nel mese di febbraio che è di 28 giorni.

Rapporti inferiori all’anno – Infine, si precisa che rimane ferma anche il meccanismo del bonus 80 euro per quei lavoratori che non lavorano tutto l’anno. Per questi ultimi, va considerata la regola generale che il bonus di 80 euro spetta laddove l’imposta lorda superi la detrazione per lavoro dipendente.

Ciò vuol dire che il bonus, nella misura di 960 euro annui ma che si concretizza in 2,63 euro per ogni giorno lavorato può spettare solo se si realizza il requisito, ossia se nel calcolo del reddito relativo al rapporto di lavoro, anche inferiore all’anno, vi sia un’imposta lorda (ossia l’Irpef lorda che calcolata moltiplicando il reddito per le aliquote Irpef del 23% fino a 15.000 euro e del 27% oltre 15.000 euro) che supera la detrazione per lavoro dipendente, sempre calcolata in base ai giorni di lavoro.

Ne consegue che può spettare il bonus di 80 euro anche per un rapporto di lavoro di un mese. In altre parole, quando un lavoratore matura un reddito che comporta un’imposta lorda superiore alla detrazione per lavoro dipendente, senza considerare le detrazioni per carichi di famiglia, ossia quando un lavoratore non è incapiente perché paga un’imposta Irpef netta, scatta il diritto al bonus 80 euro.

leggi anche bonus 80 euro LdB 2018 aumentano le soglie

 

(Visited 61 times, 1 visits today)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *